Ventilazione e ricambio d’aria

4 novembre 2017

La qualità dell’aria nelle nostre case. È il terzo argomento che porteremo negli incontri su energia, casa e benessere.

Lo sapevate che l’aria nelle nostre abitazioni è solitamente più inquinata di quella all’esterno?

Un esempio: il grafico che segue rappresenta l’andamento della concentrazione della CO2 in una delle nostre case il 24 ottobre 2017.

Quel giorno non è stata fatta nessuna ventilazione importante tranne l’apertura delle finestre verso le 9.30 (si vede il brusco calo sul grafico).

Misurare la CO2 è interessante perché in casa hanno andamenti grosso modo analoghi anche l’umidità (causa di condense e muffe) e i principali inquinanti dell’aria (detergenti, prodotti chimici vari, emissioni della cucina e dei mobili).

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La concentrazione di CO2 crolla quando si aprono le finestre e aumenta velocemente quando sono chiuse. La CO2 non è dannosa in sé, ma diventa un inquinante (peggiora la qualità della vita) a concentrazioni facilmente raggiungibili se il ricambio d’aria non è adeguato.

E quando succede? Praticamente SEMPRE nelle condizioni comuni delle nostre case. Ad esempio, è vero che con le finestre più recenti c’è ancor meno ricambio, ma non contate troppo sugli spifferi delle finestre vecchie: non sono comunque sufficienti!

La soluzione definitiva per risolvere l’inquinamento “indoor” sarebbe un sistema completo di VMC (ventilazione meccanica controllata), che però ha senso in occasione di ristrutturazioni e di classi energetiche importanti.

Tuttavia esistono interventi molto semplici che possono migliorare di molto la qualità dell’aria in casa. Diversi produttori hanno a catalogo nuovi modelli di aspiratori, specifici per questo scopo, che funzionano in continuo a basso consumo e basso rumore. Sia il costo che l’installazione sono poco impegnativi.

Il 9 e il 23 novembre ci sarà spazio per i contributi e le domande anche su questo tema.

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Contabilizzazione separata nei condomini

1 ottobre 2017

Ecco il secondo argomento che porteremo negli incontri su energia, casa e benessere.

Da quest’anno è obbligatorio, per chi ha il riscaldamento centralizzato, dotarsi di contabilizzazione separata del calore.

In teoria il termine è già scaduto, ma ci sono ancora situazioni in corso di adeguamento; in più, qua e là si trova qualcuno poco convinto che si tratti di una buona cosa.

Raramente, ci sono state reazioni polemiche a quest’obbligo; oltre ai costi di intervento, c’è chi teme si tratti di un peggioramento, quantomeno economico.

In realtà, per tranquillizzare i dubbiosi possiamo sottolineare due punti molto importanti:

  • la ripartizione dei costi non è totalmente a consumo, ma prevede ancora una parte comune; in ogni caso, è possibile accordarsi (anche in modo preciso, grazie a perizie) per compensare gli sbilanciamenti che possano sfavorire chi abbia un appartamento più esposto degli altri al freddo.
  • La contabilizzazione separata ha sempre un impatto positivo sui consumi e sul benessere; nella stragrande maggioranza dei casi si riscontra già un effetto immediato, ma comunque i benefici più grandi arrivano nel tempo.

E i benefici arrivano SEMPRE, grazie alla ricompensa diretta che la separazione riconosce a chi adotta comportamenti virtuosi.

Il 9 e il 23 novembre ci sarà spazio per i contributi e le domande anche su questo tema.

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Proteggersi dal calore estivo

24 settembre 2017

Ecco il primo argomento che porteremo negli incontri su energia, casa e benessere.

L’estate 2017 ha messo in difficoltà tutti; in molti si saranno resi conto che, dopo anni incentrati sul risparmio nel riscaldamento, l’emergenza sembra spostarsi su come ottenere il raffrescamento o almeno non superare livelli di guardia nel disagio termico.

Noi avevamo anticipato il tema già nei primi incontri e pensiamo che la sensibilità pubblica sia aumentata.

C’è però da capire che non basterà installare condizionatori più potenti.

Sicuramente ci farà bene:

Tuttavia una linea sulla quale OSARE DI PIÙ è sicuramente questa:

INSTALLARE SCHERMATURE SOLARI

Si può andare dalla banale aggiunta di tende esterne, laddove non ci sono ancora, fino all’installazione massiva di schermature (fisse o orientabili) sulle facciate sud, est e ovest degli edifici.

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Serve del coraggio da parte di tutti, perché su questo argomento sia le regole dei comuni che un diffuso senso del “decoro urbano” (nonché i rapporti condominiali) sono estremamente conservatori.

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Tuttavia dobbiamo capire che è finito il tempo delle esitazioni e che ci sarà ben poco da scherzare. È già iniziata una specie di guerra col caldo e attenzione: l’estate 2017 era solo un assaggio.

Sarebbe anche opportuno pensare a trasformare in cool roof (ossia colorare di bianco, ventilare o trattare con tecniche ancor più avanzate) qualunque tetto di case o capannoni che non sia fatto da tegole. E smettere di pensare che un tetto di coppi sia sempre migliore a prescindere.

Il 9 e il 23 novembre ci sarà spazio per i contributi e le domande anche su questo tema.

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Cosa fare per l’energia e il benessere nelle nostre case

17 settembre 2017

Sono passati quattro anni dagli incontri sul risparmio energetico (vedi qui e qui).

Le considerazioni e i consigli di allora restano validi, ma qualcosa è cambiato.

Pensiamo valga la pena tornare sull’argomento: cosa fare per aiutare sia le nostre case piccole che la nostra casa grande (ossia la terra)?

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Per questo terremo due serate, il 9 e il 23 novembre (entrambi giovedì), presso Club Giardino A.s.d., S.S. 468 Motta, n. 39 a Carpi (ingresso libero).

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In effetti non serve aspettare gli incontri, anche se vedersi di persona è sempre meglio. Vorremmo anticipare i temi qui sul blog e raccogliere il contributo di tutti (domande, esperienze, pareri…).

 


Il risparmio energetico nel riscaldamento domestico

5 novembre 2013

Giovedì 7 novembre alle 21 ci troverete all’Auditorium della Biblioteca Loria (via Rodolfo Pio, 1) per parlare di riscaldamento domestico.

Il riscaldamento costituisce la voce principale nel consumo energetico delle famiglie, nonché una fonte importante di inquinamento. È importante cercare di ridurne l’impatto.

Noi siamo comuni cittadini, con qualche competenza tecnica e alcune esperienze alle spalle: vorremmo fornire suggerimenti e stimolare l’iniziativa dei privati come noi, sia nello scambio di informazioni ed esperienze che nell’accesso a imprese e professionisti.

Ci piacerebbe, se ciò incontra il favore e l’utilità degli interessati, creare una base di conoscenze che possa crescere nel tempo, perché questo campo evolve continuamente, non solo nella tecnica, ma anche nella creatività dei cittadini.

Per questo partiamo da una bozza di “decalogo”, qui.

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Prepararsi all’inverno

29 ottobre 2013

Giovedì 7 novembre alle 21 continua il ciclo “Famiglie sostenibili“.

Ci troviamo all’Auditorium della Biblioteca Loria (via Rodolfo Pio, 1) per parlare di riscaldamento domestico.

Prima di partecipare, chiedo a ciascuno degli interessati di farsi un piccolo favore, se riesce: trovare l’ultima bolletta del gas e cercare il consumo annuo dichiarato o stimato; qui un esempio: bolletta gas 3a

L’ideale sarebbe disporre di bollette su più annate, perché il consumo varia sensibilmente con le condizioni climatiche.

Alla fine, è importante rapportare i metri cubi annui ai metri quadri calpestabili dell’unità abitativa riscaldata.

Quindi in sintesi: serve conoscere il consumo annuo (in mc di gas, o litri se gasolio) e i metri quadri dell’abitazione. Poi fate la divisione. Otterrete il primo indice di efficienza della casa (ne parliamo il 7).

(in caso di riscaldamento centralizzato, va bene anche la spesa in euro)


Francesco’s picks – 05/12/2012

5 dicembre 2012
  • Luca Lombroso sulla conferenza di Doha:
    Ho sempre pensato che molti “potenti” del Pianeta, piccoli e grandi che siano, vivono fuori dal mondo, fuori dalla realtà, in una loro contro-realtà. Già lo scorso anno a Durban qualche prova ne avevo avuta, ora giunge una conferma peraltro da chi sinceramente non me la sarei aspettata

 


Le nostre case con terremoto, caldo e freddo – 2

2 novembre 2012

Come si comportano le nostre case con il (grande) caldo?

Ci pensavo quest’estate, quando poche settimane sono bastate a farmi cambiare idea… o meglio, cambiare prospettiva riguardo a tutto quello che meditavo rispetto all’edilizia e all’energia.

Il terremoto scombussolava anche quei pensieri: chi aveva voglia di investire ancora in quei muri? Certo, avendone la possibilità, restava comunque più saggio comprare dei centimetri di isolamento che dei metri quadri di mattone. Però insomma…

In seguito, il gran caldo: con il cappotto esterno non va neanche male, ma proteggere le case dal caldo può richiedere accorgimenti diversi e aggiuntivi rispetto a quelli presi per il freddo.

E se le estati dovessero essere sovente come quella passata (purtroppo l’ipotesi è estremamente realistica), “correre ai ripari” diventerebbe un’emergenza letterale e immediata.

Dovremmo iniziare a pensare seriamente alle schermature solari.

Insomma, nemmeno per provocazione: i pannelli potrebbero diventare quasi più importanti per l’ombra che fanno che per l’energia che producono!


Saie 2012: le nostre case con terremoto, caldo e freddo

21 ottobre 2012

Maurizio Melis sta dedicando 3 puntate di Smart City al Saie 2012,
dove è presente anche la sezione speciale SAIE Green Habitat.

La prima (andata in onda giovedì 18 – qui in streaming e qui per il download) tratta di interventi che siano migliorativi sia rispetto alle prestazioni antisismiche che a quelle energetiche.

La seconda puntata è stata ancora più interessante, perché ha toccato il tema dell’inerzia tecnica, sistemica e culturale del settore edilizio, tema che ci sta molto a cuore e che sarebbe bello fosse maggiormente trattato, perché è di un’importanza incredibile e condiziona enormemente le nostre vite.

La terza puntata si discosta parzialmente dal tema;  è qui e tratta del progetto MED in Italy.


7,8 milioni di euro l’anno per rilanciare l’edilizia a Carpi

15 marzo 2011

E’ quasi un mese che ho scritto questo post. Prima abbiamo aspettato a pubblicarlo per non sovrapporci alla conferenza sull’alimentazione. Poi abbiamo pensato di aspettare la serata di ieri. E abbiamo fatto bene.

Veniamo al titolo. Fa impressione, è quello che deve fare un titolo, ma con i dati visti ieri sera avrei potuto anche intitolare:

“1500 km di bosco a Carpi”

oppure

“1000 parchi Lama a Carpi”

oppure

“500.000 auto in meno a Carpi

oppure

“8 centrali nucleari in provincia di Modena”

Fanno tutti impressione. Però il tema della crisi e della mancanza di denaro forse adesso ha la precedenza e il titolo che ho scelto è quello che oggi dice la cosa che oggi può convincere più persone.

Non sono diventato pazzo, non sparo titoli a caso. Vediamoli uno per uno.

Parliamo di soldi per l’edilizia.

L’attuale e perdurante situazione di crisi economica sta producendo pesanti effetti sul settore dell’edilizia, con la perdita di numerosi posti di lavoro.  Qualcuno, a nostro avviso confondendo cause ed effetti della malattia, ipotizza che occorra ricominciare a costruire come una volta e addirittura rilanciare a livello locale e nazionale le piccole e grandi opere… non si sa bene con quali soldi e quali obiettivi.

Secondo noi il problema va affrontato in un’ottica completamente diversa. Secondo noi sul territorio carpigiano ci sono già almeno 7,8 milioni di euro disponibili a rilanciare l’occupazione (non la speculazione) nel settore dell’edilizia e dare lavoro a centinaia di muratori, elettricisti, idraulici, falegnami, cartongessisti, pittori, tagliatori di balconi, etc etc. Il denaro c’è, va solo reindirizzato!

Calcolando il numero di famiglie a Carpi (io avevo trovato 24.513, ieri sera parlavano di 30.000 abitazioni, facciamo 25.000) e quanto spende in media una famiglia per scaldare (ieri sera si parlava di 1.200€ all’anno per la famiglia media modenese, a me sembrano tanti, facciamo 1.000) e raffrescare (questo l’ho calcolato io ipotizzando 5kWh al giorno per 60 giorni = 300kWh x 0,4€ = 120) la propria casa, risulta una spesa di 1.120€ a famiglia per un totale di 26.120.000€.

Ipotizzando di non poter annullare la spesa energetica (obiettivo raggiungibile, forse, solo sul nuovo), ma accontentandosi di ridurla del 30% (ieri sera ci è stato detto che è possibile senza grossi stravolgimenti), questo vorrebbe dire comunque che a Carpi potrebbero essere disponibili da subito più di 7.8 milioni di euro (il 30% di 26.12) all’anno da spendere in riqualificazione energetica degli edifici. Soldi che i carpigiani spendono già in metano che non viene prodotto a Carpi, soldi che vanno via da Carpi, soldi che vanno letteralmente in fumo e che potrebbero restare invece nelle tasche di imprese e lavoratori carpigiani!

E questo ipotizzando (ma noi pensiamo che non sarà così, ad esempio: il 38% del nostro petrolio viene dalla Libia) che la disponibilità di combustibili fossili ai prezzi attuali duri ancora per qualche anno.

Parliamo di un grande bosco a Carpi.

Sempre ieri sera ci è stato detto che con questi interventi si arriverebbe a risparmiare l’emissione in atmosfera di 1,5 milioni di tonnellate di CO2. Non ricordo se il dato fosse riferito a Carpi o all’intera provincia, ma la cosa impressionante è che sarebbe l’equivalente di CO2 assorbita da un bosco di 1.500 kmq che, per intenderci, corrisponderebbe a circa 1.000 volte la superficie sognata per il Parco Lama.

Parliamo di blocco del traffico.

1,5 milioni di tonnellate di CO2 corrispondono a quelle emesse in un anno da 500.000 auto che percorrono 30.000km (calcolando un’emissione di 100 g/km)

Parliamo di necessita di tornare al nucleare.

Se tutti facessimo questi interventi nelle nostre abitazioni sarebbe come avere a disposizione l’energia prodotta da 8 centrali nucleari.

Ah, vabbè… non abbiamo ancora parlato dei vantaggi per l’aria e l’ambiente e quindi per la salute. Ma si sa, di aria non si campa!

 

Vedi anche qui:

[…] L’efficienza energetica è la chiave più importante per un futuro a basse emissioni. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia essa potrebbe arrivare ad abbattere le emissioni nocive del 56%. E le case passive – in grado di assicurare il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento “convenzionale” – sono identificate tra i maggiori mezzi in grado di diminuire i preoccupanti cambiamenti climatici. I rapporti Ecofys comunicano che, standardizzando ai parametri di efficienza energetica gli edifici esistenti, si possono salvare nella sola Europa ben 460 milioni di tonnellate di CO2, pari a 270 miliardi di euro in costi energetici annuali.