Ma cosa possiamo fare? Mettere mano alle nostre case, e comunque parlarne

PROMEMORIA: facciamoci furbi, a fine anno scadono le detrazioni del 55%.

Quest’anno ci sono stati vari appuntamenti sul tema del risparmio energetico, come ad esempio l’incontro del 4 maggio sull’isolamento termico delle abitazioni.

Questi incontri sono, nel bene e nel male, divulgativi. Non sono pesanti o difficili: di solito sono ottime occasioni per iniziare a rendersi conto di quanto sia VITALE la faccenda.

Più vado ad incontri di questo tipo e più ho l’impressione che l’argomento del consumo energetico delle abitazioni non goda dell’interesse che meriterebbe. Dà l’idea di essere un tema di nicchia, per professionisti o “appassionati” come me.

Invece – non si tratta solo della mia opinione – dovrebbe essere un punto forte, se non il principale, nelle preoccupazioni di una famiglia che guarda al proprio futuro, in termini di sostenibilità economica e sanitaria ancor prima che “ambientale”.

Giustamente ci preoccupiamo di cosa mangiano i nostri figli; dovremmo essere ugualmente interessati a cosa respirano.

Almeno un terzo (!) dell’inquinamento dell’aria delle nostre città è causato dagli impianti di riscaldamento (il metano inquina meno del gasolio, ma inquina anche lui).

Ciascuno guardi in casa sua cosa è possibile fare. Non sempre è indispensabile metter mano subito all’impianto di riscaldamento, ma è sempre essenziale dover scaldare meno.

La fine del 2011 (e del 55%) è vicina…

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