Se la “bufala” vince, perde il web: quando si schiaccia troppo in fretta il tasto Condividi. “Le dinamiche del Web, la sua velocità, il flusso ininterrotto di informazioni contribuiscono a non permettere alle persone di usufruire due volte e in maniera razionale di una notizia. Se si viene in contatto con un contenuto, questo “piace” ovvero attira l’attenzione, il suo significato (la notizia) rimane scolpita nella mente e a nulla servono rettifiche, smentite, correzioni.” Un articolo scritto da un giornalista esperto di Pubbliche Relazioni diretto principalmente agli addetti ai lavori ma utile anche per i lettori e utenti della rete e dei social network.
A proposito di bufale, sempre utile mettere nei preferiti il blog di Paolo Attivissimo, il Disinformatico, gran cacciatore di bufale in rete.
In tema di alimentazione e disinformazione, un post, anzitre, sull’olio di palma, controverso ingrediente di molti prodotti industriali. Da leggere fino in fondo, perchè si parla di tante cose tra cui anche i biocarburanti; vi anticipo la conclusione: “Quella dell’olio di palma che contiene i grassi saturi che fanno male al cuore è soltanto una pagliuzza. La trave è che noi, con il cervello frullato dalla pubblicità, abusiamo di prodotti industriali che, oltre all’olio di palma, contengono tanto zucchero, tanti additivi e tant’altro ancora di nessun valore nutritivo. La soluzione c’è: evitare di eccedere in questi prodotti e tornare ad un’alimentazione ricca di prodotti freschi, ovviamente di qualità.”